Dove eravamo rimasti con Stanlio & Ollio? Che la coppia ancora non si era formata del tutto, anzi: ognuno di loro era alle prese con i propri esordi, le loro prime volte nel mondo dello spettacolo, comprese le loro prime difficoltà. Certo, Stan era già più avanti di Oliver Hardy. L’attore inglese aveva esordito addirittura nella compagnia teatrale il cui primo attore corrispondeva al nome di Charlie Chaplin, sottolineando la loro alchimia fuori dal palcoscenico. Ma Stan non era ancora conosciuto come Stanlio e Oliver non era ancora conosciuto come Ollio. Il duo, in quel leggendario 1921, era ancora ben lontano dal nascere e ci vollero altri anni prima che ciò accadesse.
Oliver Hardy, dal canto suo, con quel lavoro nella sala cinematografica sembrava avere acquistato la propria dimensione, tant’è che si convinse di diventare un attore comico. In effetti ci eravamo fermati qui la scorsa volta. E da qui riprendiamo, proseguendo con un amico dello stesso Hardy, di cui non si è mai riuscito a scoprire il nome, che nel 1913 consigliò ad Oliver di trasferirsi a Jacksonville.
In quella città, il futuro Ollio, si propose come cabarettista e cantante, sfruttando finalmente i suoi anni di conservatorio. La sua fortuna iniziò a girare e per due ordini di ragioni. La prima era professionale, la seconda era invece dal punto di vista sentimentale.
Durante le sue performance canore era accompagnato, al piano, da una donna che si chiamava Madelyn Saloshin, che nello stesso periodo divenne sua moglie. L’anno seguente si presentò di sua spontanea volontà alla Lubin Motion Pictures, una casa di produzione cinematografica. Dal 1914 al 1921, Oliver Hardy venne scelto sempre per la parte del cattivo, venendo accreditato come Babe Hardy.
Nello stesso periodo Stan Laurel guadagnava consensi ed attenzione da parte del pubblico. Tentò una prima volta di mettersi in proprio, lasciando la compagnia di ‘Charlot’, ma gli andò male. In quel primo tentativo formò un duo con un ex membro della compagnia di Karno. Nel secondo tentativo le cose andarono meglio, ma non più in un duo, ma bensì in un trio. Anche questi componenti avevano fatto parte della scuderia di Karno, marito e moglie.
Stan, in quell’occasione, aveva lasciato definitivamente Karno e il suo gruppo dopo che, nell’essere tornato la prima volta, la vide cadere ‘in disgrazia’ a causa dell’addio di Charlot. Dopo il trio Arthur Stanley, durante una tournée negli Stati Uniti d’America, incontrò la donna che gli cambiò la vita. Non solo sentimentale, ma anche professionale.
Si chiamava Mae Dalhberg, ed era una giovane cantante australiana. con lei formò u secondo duo, lasciando il trio. Si dice che Arthur Stanley Jefferson cambiò il suo nome proprio grazie alla cantante, con tanto di nuovo cognome. Usò Stan e per cognome scelse la parola ‘Laurel’, in italiano significa ‘alloro’. La parola venne scelta attraverso un libro di storia. Con questo duo le cose andarono meglio e Stan entrò nel giro della Universal e per la prima volta incontrò il futuro papà di Stanlio e Ollio: Hal Roach
Nel 1917 fece un primo film, per poi partecipare ad altri fino al 1921. Fino a quell’incontro particolare in ‘Il cane fortunato’. Siamo tornati al punto di partenza, ritornando nell’anno in cui avevamo iniziato a raccontarvi di questa straordinaria storia di cinema ed è ancora ben lontana dal terminare.
Se è vero che cento anni fa i due s’incontrarono sul set per la prima volta, non significa che la coppia si formò in via definitiva. Il grande schermo dovette attendere ancora qualche anno. Tra il 1921 ed il 1927 Stan Laurel e Babe Hardy, più avanti diventerà Ollio, lavorarono ancora in progetti separati; piccoli film, cortometraggi sarebbe più giusto dire, in cui, piano piano, emergevano sempre di più le loro caratteristiche per il quale sarebbero diventati famosi. Frattanto i loro primi passi si sviluppavano fra collaborazioni che di colpo diventavano infruttuose e delusioni cocenti. Tutto questo, però, valeva solo ed esclusivamente per Stan Laurel.
Per un breve periodo, Stan, aveva lasciato il futuro padre della coppia più famosa della storia del cinema, Hal Roach, affidandosi a Joe Rock, un produttore indipendente. Quest’ultimo fece, si, lavorare Stan ma, purtroppo, gli procurò non pochi problemi. Se in un primo momento aveva mollato Roach per alcune questioni, Rock fu piantato in asso dopo i continui imbrogli a cui Stan era costretto a subire. Compreso l’aver lasciato anche la donna della sua vita: Mae Dahlberg.
Il motivo fu abbastanza particolare, l’attrice e cantante non possedeva la presenza della cosiddetta ‘femme fatal’ e così gli venne dato il benservito, grazie a mille dollari ed alcuni gioielli. Alla fine, Stan tornò con Roach. Era il 1925. Nel tornare nei vecchi studi, lo stesso Stan, ritrovò quell’attore corpulento che aveva condiviso, solo per poche scene, il set de ‘Il cane fortunato’. Si, proprio così, ritrovò il futuro ‘Ollio’.
Tra le tante produzioni a cui continuavano a prendere parte, i due si unirono definitivamente quando nel 1926 venne realizzato un progetto nato, essenzialmente, come spettacolo teatrale. La settimana scorsa avevamo precisato che Stanlio era figlio di un notissimo commediografo, Arthur Jefferson, il quale scrisse un testo dal titolo ‘Zuppa d’anatra’.
Questo piccolo cortometraggio, di soli diciassette minuti, venne si girato nel 1926, approdando, però, nei cinema l’anno successivo. Il 1927, di fatto, è l’anno ufficiale in cui la coppia inizia la propria storia, in cui la coppia nasce definitivamente. Il paradosso però quale era in quella circostanza: che era il loro terzo film insieme, ma il primo da assoluti protagonisti. ‘Zuppa d’Anatra’, comunque, non rappresentò la loro consacrazione. Ciò avverrà quasi nello stesso periodo, anche se nei film a cui prendevano parte, ripetiamo tutti cortometraggi, non usavano ancora i loro nomi d’arte.
Rispetto a Stan Laurel, il nome Ollio, ovvero Oliver Hardy, è sì una nostra italianizzazione, ma molto probabilmente era anche il modo in cui, coloro che stavano intorno a all’attore americano, lo chiamavano usando proprio questo particolare diminutivo. Altro particolare da tenere a mente sono le caratteristiche dei personaggi di Stanlio e Ollio. Caratteristiche non create nell’immediato, ma emerse nel corso, proprio, della loro lunga gavetta.
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