Ormai manca poco al Natale e anche la rubrica, interamente dedicata agli anni ’80, non è esente dal ricordare il modo in cui si festeggiava questa particolare ricorrenza in quel periodo. Certo, alcune cose non sono affatto cambiate: il cenone, alla Vigilia, ed il pranzo, il 25, con la famiglia o comunque con i parenti più stretti rimane sempre colonna portante di una tradizione che si rinnova di anno in anno.
Come lo è anche la classica letterina da inviare a Babbo Natale, che veniva scritta da tutti i bambini con l’aiuto dei genitori, con la speranza, poi, che la notte di Natale di ricevere il regalo tanto desiderato.
Ma quali erano questi regali tanto voluti dai più piccoli? Ovviamente si tratta di giocattoli, di tutti i tipi e di tutte le forme. Dai giochi da tavolo ai videogiochi. Si, proprio così. Nonostante che qualche millennial potrebbe considerare gli anni ’80, per la sua epoca, una mera era geologica, i cosiddetti videogames esistevano anche allora con tanto di console da collegare al televisore.
Ne era un classico esempio il Nintendo. Prodotta dal 1983 al 1995, la console riscosse un grosso successo per giochi come ‘Supermario Bros’, ‘The Legend of Zelda’ e ‘Castlevania’.
Neanche i vari giochi da tavola scherzavano, già qualche settimana fa vi parlammo del famoso Trivial Pursuit, in questo caso ci sarebbero da ricordare: L’allegro chirurgo, Brivido e Gira la moda. Sempre per le femminucce i giochi più richiesti erano il ‘My little pony’ e ‘Il dolce forno’. Per i maschietti? Molto semplice da ricordare: i classici mattoncini lego, le macchinine ed in modo particolare le famosissime Micro machines.
Per tutti coloro che, invece, volevano avere la possibilità di ascoltare la musica in qualsiasi posto potevano richiedere, a Babbo Natale, un fantastico walkman con le cuffie per sentire tutta la buona musica di quel periodo.
Un altro giocattolo cult degli anni Ottanta era rappresentato dai ‘Fiammiferini’.
Particolari bambolotti, formato mini, che furono una novità enorme per l’epoca. Infatti, in quegli anni, sul mercato, erano presenti sul mercato bambolotti più grandi, a grandezza naturale.
I Fiammiferini, invece, si discostano da quelli canonici e si presentavano in un piccolo formato, riposti appunto, in una scatola di fiammiferi. Addirittura, erano utili anche come antistress: si trovavano facilmente nei negozi di giocattoli, ma anche nelle edicole e nelle tabaccherie.
Sia chiaro, quelli che vi abbiamo menzionato sono solamente alcuni dei giocattoli che volevano trovare sotto l’albero i bambini di quel periodo.
Alcune immagini sono prese da internet e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo alla redazione, indirizzo email freetopix.magazine@libero.it che provvederà prontamente alla rimozione.