Nel quarto turno rispettivamente di Europa e Conference League c’è solamente una squadra italiana che sorride, surclassando gli avversari posizionandosi al primo posto nel girone; scavalcando i diretti avversari per il primato in classifica: è il Napoli di Spalletti. Lazio e Roma, invece, vengono bloccati dal pari con due partite belle intense, ma sostanzialmente diverse.
Più proibitiva quella dei laziali, i quali al Velodrome di Marsiglia passano si in svantaggio ma non si smontano. Trovano il pareggio e poi, addirittura, il gol del vantaggio con Ciro Immobile, che ricorda quello di Di Natale contro la Spagna nell’Europe di qualche anno fa. Tra le fila dei francesi ci sono diverse vecchie conoscenze del nostro calcio, le quali sembrano avere il dente avvelenato. Il primo è l’ex attaccante del Napoli Arkadiuzs Milik, il quale prima sfiora il palo e poi, su penalty, fa il suo dovere portando in vantaggio i suoi compagni di squadra.
Come detto però i ragazzi di Maurizio Sarri non demordono, giocano e attaccano con personalità, mostrando finalmente, quasi, la loro superiorità ai marsigliesi. A rimettere le cose a posto ci pensa Felipe Anderson, sul finire del primo tempo, e poi Immobile danno una grossa speranza ai propri tifosi.
Oltre a Milik, come ricordato, c’è Under, ex giocatore giallorosso, il quale, memore dei diversi derby giocati all’olimpico, colpisce il palo. Ma è solo una questione di minuti, perché Payet, l’altro ex del nostro calcio, pareggia all’82 minuto; mentre Coda rischia di punire troppo severamente gli uomini di Sarri con il pareggio.
Adesso la Lazio si ritrova sempre al secondo posto, ma a meno tre punti dal Galatasary; continuando ad avere il fiato sul collo dallo stesso Olympique Marsiglia con il quale ha pareggiato e che è distanziato di un solo punto in classifica.
La Roma, invece, doveva riscattare l’umiliante 6 a 1 subito dall’andata dalla squadra norvegese del Bodo Glimt. Ci si aspettava quantomeno una goleada di risposta. Invece la partita termina con un 2 a 2 che, in realtà, suonerebbe quasi come 4 a 2 per gli stessi giocatori giallorossi se, e ripetiamo sé, sarebbero stati assegnati due rigori grandi quanto una casa. Due falli di mano non ravvisati dell’arbitro.
Solbakken, con il bel tiro all’incrocio dei pali, lascia un messaggio di mera illusione ai propri tifosi. Non è come l’andata e soprattutto, questa volta, c’era un El-Shaarawy rivitalizzato dalla cura Mourinho. L’attaccante giallorosso risponde per le rime a Solbakken con un gran destro a giro. A quel punto sembra che gli avversari potrebbero ritirarsi nella loro metà campo per paura di subire il raddoppio.
Invece no, è Erik Botheim che beffa i padroni di casa portando la sorprendente squadra in vantaggio. Ibanez, all’84 minuto, pareggia per la Roma blindando il secondo posto e rimanendo distaccati di una sola lunghezza, in classifica, proprio dal Bodo Glimt.
Chi sorride è il Napoli di Spalletti, il quale a Varsavia ha subito inizialmente la stessa sorte delle altre due italiane. Al decimo minuto del primo tempo subisce il vantaggio dei padroni di casa grazie alla rete di Emrelì. Nonostante ciò, il clan Spalletti ha continuato a giocare come sa senza alcune preoccupazioni. Senza alcuna pressione, che non manca mai in queste occasione. Non solo pareggia, non solo passa in vantaggio. Ma si prende il lusso di dilagare con un perentorio 4 a 1 da grande squadra. Una sorta di rullo compressore che travolge tutto e tutti. Zielinski e Dries Mertens su rigore, Lozano e la bellissima rete di Adam Ounas completano il quadro per una, forse, delle più belle vittorie fino in questo momento in questa stagione.
Con la vittoria in casa dei polacchi, il Napoli scavalca in classifica proprio gli avversari incontrati ieri sera, piazzandosi al primo posto del girone. Certo, nulla è ancora confermato per il passaggio del turno. Non solo per il Napoli, ma anche per la Lazio e La Roma.
I rispettivi avversari saranno: Spartak Mosca, per il Napoli; la Lokomotiv Mosca per la Lazio e lo Zorya per la Roma. Commettere errori il prossimo 25 novembre significherebbe condannarsi ad un ultimo turno di passione, con la speranza di non dipendere dal risultato di qualche altro campo.
Le italiane, fino a questo momento, hanno dimostrato comunque di non snobbare queste due competizioni. L’auspicio che tutte e tre possano qualificarsi per le rispettive fasi ad eliminazione diretta per poter tentare, perché no, di arrivare fino in fondo.