Tra il dicembre del 1981 e quello dell’anno successivo la musica cambiò il proprio destino. Galeotto fu un film considerato, oggi, un vero e proprio cult e che uscì quasi quarant’anni or sono: 19 dicembre del 1981. Il titolo era ‘Un lupo mannaro a Londra’. Il regista era John Landis, già entrato di diritto nella storia del grande schermo per ‘The blues Brothers’.
Tra i molti che andarono a godersi l’ultima fatica del regista americano c’era un anche cantante che, nonostante la giovanissima età, di strada, nel mondo delle sette note, ne aveva fatta eccome. Di lì a poco tempo sarebbe stato incoronato come ‘Il Re del Pop’.
Fu così che nacque non uno dei video, ma il video che rivoluzionò il modo di promuovere le canzoni attraverso le immagini. Esattamente si trattava di un cortometraggio, ma i modi per definirlo sono molti: short film, video musicale, mediometraggio di genere o semplicemente un autentico capolavoro firmato Micheal Jackson?
Molto probabilmente l’ultima espressione è quella sulla quale ci dobbiamo soffermare e, su cui, sviluppare un’analisi che va ben oltre la recensione musicale. Certamente a distanza di dodici anni dalla scomparsa di Micheal Jackson, fa ancora un certo effetto vederlo danzare con i morti viventi. Era il 12 novembre del 1983 quando il singolo, che dava anche il titolo al suo nuovo long play, ‘Thriller’ venne lanciato per le radio. Curiosamente 12 novembre del 1983 in Europa ma 23 gennaio del 1984 negli Stati Uniti d’America.
L’omonimo long play, invece, venne lanciato nel dicembre del 1982 e non riscosse un immediato successo, almeno in fatto di vendite. Strano, vero? Soprattutto perché è diventato l’album più venduto nella storia della musica. Tre anni prima comunque, MJ, conquistò il mondo a suon di groove, disco music e ballate pop con la prima raccolta di inediti di età adulta dal titolo ‘Off The Wall’. ‘Thriller’, dunque, doveva rappresentare la sua consacrazione, cosa che avvenne ma in modo abbastanza particolare.
Un anno prima del suo storico 33 giri al cinema uscì al cinema, come abbiamo specificato all’inizio, il lungometraggio diretto da John Landis ‘Un lupo Mannaro a Londra’. Jackson fu talmente colpito da quel film, specialmente dalle atmosfere, che decise di realizzarne una sorta di piccolo film. L’allora casa discografica che lo teneva sotto contratto, la Epic Records, lo sconsigliò caldamente e attraverso una motivazione ben precisa, semplice, e anche logica sotto alcuni aspetti: era assurdo produrre e girare un videoclip a distanza di un anno dall’uscita dell’album. E per di più con budget milionario.
Il re del Pop non è che si impose, s’impuntò. Minacciando di produrlo con denaro suo. A quel punto la casa discografica cedette alle pressioni del cantante, per fortuna. Lo stesso Jackson contattò il regista, ideò di sana pianta le coreografie della danza con i morti viventi. Quando il video fu lanciato sul canale musicale satellitare Mtv, che proprio in quegli anni si stava facendo largo tra i vari canali televisivi, fu un successo senza precedenti.
Per la prima volta l’audience schizzò vertiginosamente verso l’alto. Iin una giornata, lo stesso canale, fu costretto a mandarlo ripetutamente in onda a causa delle continue richieste da parte dei fans. Il budget, costoso per l’epoca, era di 500 milioni di dollari e la stessa casa discografica commissionò, addirittura, la realizzazione di una videocassetta in cui si mostrava il dietro le quinte del video: The Making Of ‘Thriller’.
La Vhs andò talmente a ruba che ne furono prodotte ben nove milioni di copie. Non solo, fu anche premiata con due Grammy Award come ‘Miglior videoalbum’ e miglior lungometraggio nel 1985; 3 Mtv awards, agli Mtv video music Awards del 1984, prima edizione dei noti premi, per ‘miglior interpretazione complessiva in un video, miglior coreografia in un video e scelta degli spettatori.
Sempre nel 1999 gli spettatori, su Mtv, votarono ‘Thriller’ consacrandolo numero 1 tra i migliori 100 video musicali di tutti i tempi. Dieci anni più tardi venne, addirittura selezionato per esser conservato nel National Film Registry degli Stati Uniti d’America. Mentre, nel 2018, fu premiato come miglior videoclip degli ultimi 50 anni da Imaginaction, il primo festival dedicato al videoclip in ambito internazionale.
Qui sotto potete vedere il leggendario video di Micheal Jackson: