Josè Mourinho può essere definito, senza tema di smentita, uno degli allenatori più noti al mondo. In questa stagione, tuttavia, si trova ad affrontare un’avventura per lui, probabilmente, nuova sotto molti punti di vista.

E’, infatti, dal lontano 2004 (quando vinse la Coppa dei Campioni col Porto stupendo l’Europa) che guida squadre di altissimo livello competendo per i più alti traguardi nazionali e continentali. La Roma di quest’anno è sostanzialmente, invece, la formazione che ha chiuso lo scorso campionato al settimo posto, la cui campagna acquisti estiva ha lasciato aperte alcune lacune (soprattutto in difesa e a centrocampo).

La rosa della compagine capitolina risulta dunque corta, soprattutto alla luce di un allenatore esigente come il portoghese; il quale non esita a far intendere chiaramente quali sono i calciatori che non ritiene funzionali al suo progetto tecnico.

In questo contesto sorge il rischio che i titolari risultino eccessivamente utilizzati tenendo anche conto del doppio impegno settimanale determinato dalla partecipazione alla “Conference League”. In particolare i due centrali di centrocampo, Cristante e Veretout, sembrano non avere sostituti particolarmente convincenti, almeno nell’ottica del tecnico. Discorso simile può essere fatto per Karsdorp, terzino destro titolare.

Ulteriore problematica potrebbe derivare dai continui infortuni muscolari di Chris Smalling, il centrale difensivo affidabile ed esperto le cui assenze, a lungo andare, potrebbero creare dei problemi.

L’allenatore portoghese si trova, pertanto, a dover gestire una situazione ben diversa da quanto accaduto per gran parte della sua carriera. L’auspicio è, ovviamente, che un personaggio di tale spessore umano e professionale si riveli un valore aggiunto per le ambizioni giallorosse, tuttavia alcune incognite restano.

In particolare sarà necessaria estrema abilità a calarsi in un contesto per molti versi non semplice da gestire caratterizzato dalle legittime ambizioni della piazza (esaltata proprio dall’ingaggio di Mourinho).

Dal punto di vista dei risultati sportivi sarà essenziale centrare almeno il quarto posto; sia per dar respiro alle casse societarie con gli introiti derivanti dalla partecipazione alla Champions League sia per restituire un tono internazionale al mondo giallorosso.

La squadra potrebbe, dunque, essere attesa da un torneo giocato sul filo della tensione in cui si dovrà competere contro formazioni con rose di certo valide e competitive.

Il tanto (e giustamente) celebrato tecnico portoghese dovrà, dunque, mostrarsi abile nel calarsi in una realtà ricca di insidie ponendo le basi, giorno dopo giorno, per le auspicate future vittorie che possano incrementare il suo già ricco palmares.

Le cartine di tornasole tornasole del lavoro fin qui svolto sarà, indubitabilmente, il match di domani sera contro la Juventus a Torino; campo storicamente ostico per i giallorossi chiamati a riscattarsi in una partita di cartello dopo il KO subito nell’ultimo derby.

Alcune immagini sono prese da internet e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo alla redazione, indirizzo email  freetopix.magazine@libero.it che provvederà prontamente alla rimozione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *