PIU’ OMBRE CHE LUCI PER LE ITALIANE NELLA DUE GIORNI EUROPEA
A distanza di poco meno di tre mesi dalla finale di Porto, la competizione calcistica continentale più importante riparte con il suo tradizionale carico di fascino e di stelle. Quasi inutile sottolineare che tra le favorite principali per la vittoria ci siano le due finaliste dell’ultima edizione, ovvero il Chelsea campione in carica e il Manchester City di Pep Guardiola.
Ma è altrettanto lecito pensare che la favorita numero uno debba essere, per forza di cose, il PSG del trio a dir poco “galactico” (aggettivo utilizzato un po’ di tempo fa per definire il Real Madrid) Messi, Neymar, Mbappè. La pressione ricade soprattutto su queste tre squadre, ovviamente senza dimenticare le compagini spagnole, come Barcellona e Real, che però non vivono sicuramente il loro miglior periodo di splendore; o chiaramente le certezze Bayern Monaco e Liverpool, soltanto per citarne alcune.
Discorso diverso per le italiane, che sicuramente non partono con i favori dei pronostici, considerate anche le cessioni eccellenti (Ronaldo e Lukaku su tutti). Ma a volte è proprio l’assenza di pressione a giocare un ruolo fondamentale nella conquista di successi importanti, nel calcio come nella vita in generale.
Dunque, le italiane, dicevamo. Ed è proprio di loro che andremo a occuparci nel consueto articolo dedicato alla Champions.
La prima giornata della fase a gironi ha visto protagoniste, nella giornata di martedì, la Juventus e l’Atalanta, entrambe in trasferta, rispettivamente a Malmoe e a Villareal.
I bianconeri, reduci da un inizio di campionato a dir poco disastroso, erano chiamati a un immediato riscatto, che è prontamente arrivato. Complice il rientro a tempo pieno di tutti i sudamericani e la modestia degli avversari, gli uomini di Allegri hanno chiuso la pratica nei primi 45 minuti, con le reti di Alex Sandro su assist di Cuadrado, il raddoppio di Dybala su rigore, e il gol di Morata allo scadere della prima frazione. Nel secondo tempo si è trattato soltanto di gestire il risultato, che sancisce una vittoria che regala il primato nel girone, ma soprattutto che fa morale in vista dei prossimi impegni.
Decisamente più complicata la trasferta dell’Atalanta in casa dei campioni dell’Europa league del Villareal. Nonostante l’avversario più che ostico e un inizio di campionato altalenante, gli uomini di Gasperini hanno fornito una grande prova di
forza, palesando la consueta metamorfosi che avviene quando il gioco si fa duro. La dea parte talmente forte che è già in vantaggio dopo 6 minuti grazie a un ritrovato Freuler. A questo punto il match sembra mettersi in discesa, ma arriva la veemente reazione dei padroni di casa che trovano il pareggio al 39′ con Trigueros. La rimonta degli spagnoli si completa al 73′ con la rete di Groeneveld. A questo punto i nerazzurri si risvegliano e trovano il pareggio poco dopo con Gosens, fissando il punteggio finale sul 2-2. Un risultato sicuramente incoraggiante, ma che poteva essere migliore se la difesa bergamasca non avesse palesato quelle amnesie difensive che stanno caratterizzando questo inizio di stagione. In ogni caso, buona la prima.
Nella serata di mercoledì, è toccato scendere in campo ai campioni d’Italia dell’Inter e al Milan, in due sfide ricche di storia e fascino, contro il Real Madrid e il Liverpool.
A Milano, i nerazzurri campioni d’Italia, orfani di Conte e Lukaku, hanno affrontato il nuovo Real Madrid di Ancelotti in un match disputato bene dagli uomini di Inzaghi che hanno avuto il controllo del gioco per gran parte della partita. Nonostante le diverse occasioni collezionate è mancato il guizzo vincente sotto porta.
Polveri bagnate per Dzeko, Lautaro e compagni e, come avviene spesso nel calcio dove vigono regole non scritte, nei minuti finali è arrivata la beffa, con la rete di Rodrygo all’89’ che ha consegnato la vittoria alle ‘merengues’. La sconfitta è cocente, ma nulla è ancora compromesso per il cammino dell’Inter, confortata comunque da una prestazione incoraggiante.
Ad Anfield, invece, uno dei templi del calcio europeo, è andato in scena un incontro a dir poco scoppiettante tra Liverpool e Milan. Reds partiti fortissimo e già in vantaggio dopo 9 minuti grazie all’autorete di Tomori su tiro di Alexander Arnold. I rossoneri soffrono, Salah si fa parare un rigore da Maignan. Poi, sul finire del primo tempo, arriva l’improvvisa reazione degli uomini di Pioli, con un uno-due micidiale, a firma Rebic-Diaz. Si va al riposo sul 2-1 per il Milan. Il Liverpool è ovviamente squadra che non muore mai, e il secondo tempo è praticamente un monologo reds, che trovano prima il pareggio con Salah, e poi il definitivo vantaggio con Henderson. Una sconfitta che sicuramente fa male, ma che ha anche dimostrato che se i rossoneri danno il meglio di sé possono mettere in difficoltà chiunque.
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