Dopo il ‘Supermonday’ musicale del 16 agosto scorso ‘La canzone del lunedì’ ritorna nei ranghi per analizzare e ricordare, anche, il brano che vi regala, si spera, un po’ di adrenalina per potervi permettere di affrontare i nuovi sette giorni.

Anche questo appuntamento d’inizio settimana è fortemente connesso allo spazio ‘Tormentoni estivi’, ovvero le canzoni che hanno contraddistinto le estati precedenti.

Stranamente, però, la data a cui bisogna far riferimento è addirittura di fine estate. Si, perché l’album in cui è compresa questa canzone ha visto la pubblicazione il 25 settembre del 2000. Partiamo da un titolo in particolare ‘We are The Ark’. Vi dicono qualcosa le ultime due parole?

I ‘The Ark’ erano un gruppo musicale svedese, nato trenta anni fa e scioltosi giusto nel 2011. Quel titolo, però, rappresentava, strano a dirsi, il loro primo vero album di debutto nel mondo della musica. Di genere glam rock, un tipo di rock che andava per la maggiore nel decennio 1970, il cd, apprezzato da critica e pubblico, era composto da ben dodici canzoni; tra cui una in particolare che divenne il tormentone estivo, almeno in Italia, nell’estate del 2001.

‘It’s takes a fool to remain sane’, questo il titolo del brano, venne pubblicato, esattamente, il 30 novembre del 2000. Fu un successo strepitoso e in Italia batté la concorrenza di molte altre hits straniere ed anche nostrane; senza dimenticare l’inserimento, del medesimo, nella compilation del tradizionale Festivalbar, edizione di quello stesso anno, chiaramente.

La band svedese conquistò nel corso di quella stagione musicale diversi grammy e in Italia, tra l’altro, venne inserito anche nella top 10 dei singoli più venduti degli ultimi quattro mesi; giungendo alla quarta posizione il 13 settembre dello stesso anno. Agli Mtv Europe Awards ottenne, persino, il riconoscimento come canzone dell’anno.

Come qualsiasi brano che si rispetti anche per questo venne realizzato, per l’occasione, un videoclip. Nel filmato si vede il leader del gruppo, Ola Salo, mentre intona la canzone camminare prima sotto ad una metropolitana e poi per le strade di una città, mai specificata; per poi suonare la parte finale della canzone sulla terrazza di un grattacielo.

Prima di lasciarvi alla visione del video, bisogna spendere due parole sul significato del testo; del messaggio che gli autori hanno voluto lanciare a chi ascolta il brano. Tralasciando il sound ritmato, le parole intonate danno vita ad un sfogo di liberazione per una vergogna avvertita. Leggendo il testo, in base ad una prima impressione, sembra scorgere la tematica della libertà sessuale.

Invece no, il significato è ancora ben più ampio e abbraccia tante situazioni di vita. Gli autori invitano ad andare oltre alle paure che ci possono pervadere e bloccare per il timore, appunto, di essere giudicati. Come per esempio di avere qualche chilo di troppo, di seguire strade ed ambizioni, di pensarla liberamente senza essere etichettato a causa della superficialità della gente. Insomma, un bel messaggio sociale.

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