‘Clandestino’ è uno di quei classici romanzi del genere ‘giallo’ che sicuramente vi capita di leggere per caso, senza nemmeno troppa convinzione, quasi. Nonostante tutto lo stesso titolo instilla mistero e curiosità; convincendovi magari a leggerlo dopo aver lanciato una rapida occhiata alla quarta di copertina. Un classico. Alzi la mano chi è stato convinto direttamente solo dal titolo? Appunto, come logico che sia. Comunque: questo romanzo giallo, dai contorni fortemente noir, è stato scritto verso l’inizio degli anni ’80 e pubblicato, quindi, nel lontano 1982. Ma l’ambientazione e di trent’anni indietro, nella Los Angeles dei mitici ed innocenti, apparentemente, anni ’50. Il decennio dopo la Seconda guerra mondiale.
Questo piccolo capolavoro letterario, per la precisione, è il secondo romanzo scritto e pubblicato da James Ellroy. Il primo, invece, è del 1981 ed è intitolato ‘Prega Detective’; qualche mese fa ne abbiamo ampiamente parlato attraverso un corposo approfondimento. Nato il 4 marzo del 1948, lo scrittore statunitense è stato segnato per sempre dal brutale omicidio della madre. Da quel momento vive una vita spericolata si potrebbe dire, ma più giusto identificarla come sbandata. Si riesce a salvare e trova pieno riscatto con la letteratura.
Da quaranta anni esatti ad oggi ha regalato alla storia stessa della letteratura, prima gialla e poi noir, numerosi capolavori da cui il grande schermo ha preso spunto per più di una volta. Sua la famosa tetralogia di Los Angeles, nella quale si annovera il romanzo ‘L.A. Confidential’. Ma sono tanti i titoli con il quale ha deliziato i lettori di ogni parte del mondo. Al suo esordio è stato nominato erede di Raymond Chandler, ma forse si discosta non tanto dalla prosa ma dalla capacità di mescolar realtà e finzione con una facilità disarmante.
La trama di Clandestino potrebbe apparire, almeno all’apparenza, con incipit scontato, fruito in tutte le salse da qualsiasi altro autore di romanzi o racconti gialli. Tutto ruota intorno alla figura di un poliziotto in gamba ed ambizioso, che per far decollare la sua carriera non vuol perdere tempo. Ha due passioni: il golf e le donne, e per quest’ultima passione il mondo gli si rivolterà contro. Una delle tante con il quale è avvezzo a trascorrere le notti viene ritrovata cadavere, strangolata. Come lei anche un’altra donna ha subito lo stesso identico trattamento. Le indagini vengono svolte da lui in persona, prima privatamente e poi con l’ausilio di un superiore. Ma durante le indagini scoprirà di aver commesso un grave errore.
Anche in questa trama, come in tutti i romanzi di James Ellroy, è sempre emerso il cinismo di una società statunitense, ben lontano dall’edulcorato idealismo del sogno americano. Un cinismo che si sviluppa sotto la superficie di questo ideale carico di speranze. ‘Clandestino’ non è da meno, nonostante sia solo, come detto, la seconda opera letteraria dello scrittore. La storia si dipana fra le righe con uno stile ‘chandleriano’, più cupo e con un linguaggio meno artefatto. Non è un vero e proprio romanzo, ma un lungo racconto giallo-noir suddiviso in sei parti. Le descrizioni non sono prolisse e sui particolari, specialmente, quelli scottanti, si sofferma il giusto. Non è arzigogolato nella prosa e anche se c’è pochissima azione i dialoghi risultano tali da non far annoiare chi legge la storia. Il paragone proprio con Raymond Chandler, ripetiamo, non è per nulla sprecato.