Nel giorno dell’estremo saluto a Raffaella Carrà, che si terrà oggi alle 12.00 presso la Chiesa degli Artisti a Roma, abbiamo preparato un piccolo speciale musicale tutto dedicato a lei. Sarà l’unico articolo della giornata per ‘FreeTopix Magazine’, proprio per dare risalto alla sua grandezza ed alla sua figura di donna amata e celebrata, non solo in Italia, ma anche in tutto il mondo. In realtà nel giorno della sua scomparsa non siamo riusciti a dire tutto su di lei.

Era impossibile ricordare tutto ciò che lei ha donato al mondo dello spettacolo in un solo articolo. Molto probabilmente non basterà neanche questo. La notizia della sua scomparsa ha scosso tutti: attori, registi, produttori televisivi, conduttori, cantanti, politici, sportivi, calciatori, giornalisti e tutta la gente comune. Ha mantenuto il totale riserbo sulle sue condizioni di salute fino alla fine dei suoi giorni, andandosene in punta di piedi. Tutti in queste ore hanno lasciato un messaggio sui social per salutare, veramente, la più amata dagli italiani.

In questo speciale verranno ricordati tutti i suoi tormentoni più famosi, più irresistibili; quelli che ancora adesso cantiamo e che abbiamo ripreso ad intonare, purtroppo, dalla sua scomparsa datata 5 luglio 2021.

E allora partiamo per questo viaggio musicale con tanta voglia di omaggiarla con la felicità e spensieratezza che lei stessa ci ha donato e anche con tanto di profonda malinconia per un’epoca che si chiude, sia dello stesso mondo dello spettacolo e della televisione in particolare. Da ‘Chissà se va’ a ‘Ma che musica Maestro’, da ‘Rumore’ alla mitica ‘Ballo, ballo’. E ancora: ‘Fiesta’, ‘Tanti Auguri’, il leggendario ‘Tuca, Tuca’ e ‘A far l’amore incomincia tu’.

Otto canzoni, otto tormentoni, otto brani che hanno cristallizzato ancor di più il suo mito in vita e consolidato la sua leggenda nel nostro immaginario collettivo. Come detto nell’articolo precedente identificarla come semplice showgirl o soubrette o, come ha fatto un noto quotidiano nazionale, ‘la ragazza della tv’ non basta: lei era, è e sarà molto di più.

Ci siamo dimenticati, sempre lunedì scorso, di parlare anche dei suoi trascorsi cinematografici. Del suo film con Frank Sinatra, che la voleva sposare a tutti costi, e della preparazione, al centro sperimentale di Bologna, per diventare attrice. Non si sa del perché il ‘grande schermo’ non le ha dato il giusto spazio, fortuna, comunque, che la sua grandezza è andata oltre il cosiddetto ‘tubo catodico’.

‘Ma che musica maestro’: era il 10 ottobre del 1970 e Corrado si apprestava a presentare una delle ultime edizioni di ‘Canzonissima’. La sigla di testa fu scritta da Sergio Paolini, Franco Pisano e Stelio Silvestri. Il brano si rivelò essere un grandissimo successo che divenne il secondo singolo più venduto in quell’anno e a farla conoscere al pubblico italiano.

‘Chissa se va’: era il 9 ottobre del 1971, quindi quasi cinquanta anni fa. Sempre Corrado al timone di ‘Canzonissima’. La sigla di testa era composta da un brano scritto dalla coppia Castellano & Pipolo, registi e sceneggiatori, con il compositore e direttore d’orchestra Franco Pisano. Anche questo brano divenne un grandissimo successo.

https://www.youtube.com/watch?v=W9EAJbdxYGM

Tre anni più tardi, nel 1974, Raffaella Carrà firma un altro tormentone. Un’altra canzone orecchiabile, ballabile e soprattutto con un ritornello indimenticabile: ‘Rumore’. L’autore fu un certo Guido Maria Ferilli, un paroliere e compositore leccese, il quale ideò il brano per caso mentre stava strimpellando la chitarra. Il demo del pezzo fu portato al produttore discografico Andrea Lo Vecchio.

Quest’ultimo ci mise un bel po’ nel trovare le giuste parole anche a causa della metrica breve. Dopo qualche tempo, dopo che il testo era stato scritto, si pensò ad affidarla a Donatella Moretti, la quale incise anche una versione per la Cbs italiana. Ma lo stesso Del Vecchio è convinto che il pezzo era adatto per Raffaella Carrà. Il resto è storia della musica e dello spettacolo.

Nel 1977 è la volta di ‘Fiesta’, compresa nell’album omonimo e composto da dieci brani. Il singolo trainante e ‘simbolo’ della ‘Raffa Nazionale’. Venne scritta da Gianni Boncompagni. Il long play venne venduto in Argentina, Uruguay, Canada, Turchia, Russia e Arabia Saudita.

Nel 1978 è la volta di ‘Tanti auguri’, singolo conosciuto per l’ironico ritornello ‘Come è bello far l’amore da Trieste in giù’. Il testo descrive i costumi libera ed indipendente. Proprio per questa canzone, si dice, che Raffaella Carrà divenne un’icona per la comunità gay. Anche questa canzone venne scritta da Gianni Boncompagni e Daniele Pace.

Con ‘Ballo, Ballo’ si entra negli anni ’80, inizio di quel mitico decennio. Era il 1982 e ‘Raffaella Nazionale’ tornava dopo anni in tour con i suoi successi musicali. Il suo ritorno è sempre legato ad una trasmissione televisiva.

Non più ‘Canzonissima’, chiusa nella prima metà del decennio precedente, ma con un altro programma storico della televisione di quegli anni: ‘Fantastico’. Terza edizione presentata da Corrado e con una una nuova sigla: proprio un suo brano. Anche in questo caso il successo fu strepitoso ed irripetibile.

Con il ‘Tuca, Tuca’, invece, ci sarebbe da scrivere un vero e proprio approfondimento. Senza esagerare anche un intero saggio per ciò che ha rappresentato e rappresenta tutt’oggi questo brano e quel balletto sensuale e che provocò tante polemiche. Proposta con Enzo Paolo Turchi, quella particolare coreografia venne poi fatta anche in coppia con il grande Alberto Sordi; venendo poi accettata da tutti. Era l’anno 1971. Il brano fu scritto da Gianni Boncompagni e la coreografia era di Don Lurio, anni dopo la popstar Madonna ripeté gli stessi passi in un concerto.

Nel 1976 Raffaella Carrà conquisto tutti con ‘A far l’amore comincia tu’. Scritto da Daniele Pace e Franco Bracardi, il brano racconta di una donna spregiudicata che chiede al proprio uomo di prendere l’iniziativa. In questo modo, la ‘Raffaella Nazionale’, si confermò ancora una volta icona erotica nell’immaginario collettivo degli italiani. Inutile ricordare o precisare che anche questa canzone rappresentò un irripetibile successo per la showgirl. Ebbe successo anche in Germania, in l’Inghilterra e in l’Olanda. Il giorno dellala sua scomparsa a Wembley, prima della Semifinale di Euro 2020 Italia – Spagna, è stata ricordata proprio con questa canzone.

Potevamo mettere altre canzoni, lo sappiamo. Potevamo anche pubblicare un altro articolo su di lei, esaltando altre annate della sua carriera. Ricordare il rapporto con i colleghi, la sua empatia con il pubblico e la sua reazione alla strage del 904 nei giorni del Natale del 1984; come anche sottolineare la sua ferma compostezza e senza alcuna volgarità, nel 1987, all’invasione della carta stampata nella sua vita privata, denunciata in diretta televisiva con pacatezza e signorilità e senza i modi ‘urlati’ e volgari di oggi.

Si, ci sarebbe stato ancora tanto da dire e da ricordare su di lei. E una come lei ci mancherà tantissimo. In questi giorni hanno parlato di possibili eredi, forse in passato si potevano indicare Lorella Cuccarini ed Heather Parisi, ma nessuna delle due ha tenuto il passo dell’immensa Raffaella Carrà e forse, concedetecelo, mai nessuna ci riuscirà. Lei era e sarà unica per sempre. Ciao Raffaella e Grazie…

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