Svizzera – Spagna, Belgio – Italia, Repubblica Ceca – Danimarca e Ucraina – Inghilterra. È questo il quadro dei quarti di finale che si svolgeranno tra venerdì e sabato culminando, così, la penultima settimana del torneo. L’ultimo quarto si è formato grazie agli ultimi due ottavi che si sono giocati ieri: la storica Inghilterra – Germania e Svezia – Ucraina.

Entrambi i matches hanno detto molte cose, messo la luce su particolari che erano già emersi durante le gare precedenti di queste quattro squadre. Si parte dall’Ucraina di Shevchenko e dalla Svezia. La prima aveva ben impressionato durante le prime due sfide del girone, per poi crollare clamorosamente contro una sorprendete Austria. E l’aggettivo ci sta bene, visto che ha fatto sudare e non poco anche noi, sabato scorso a Wembley.

Nonostante la sconfitta contro gli olandesi all’esordio, i ragazzi dell’ex-stella del Milan avevano ben impressionato nel recuperare lo svantaggio contro la nazionale di De Boer e soprattutto con due reti di ottima fattura. Specialmente quella di Yarmolenko. A seguire la vittoria nel secondo match contro la Macedonia del Nord e poi la sconfitta contro gli austriaci.

Ieri sera gli ucraini hanno ritrovato la verve ammirata durante le prime due gare del girone, riuscendo a piegare una Svezia rognosa e compatta in difesa. Il risultato? Un 2 a 1 che non ha tradito comunque le attese; per una gara caratterizzata da diversi pali e traverse da ambedue le compagini nazionali.

Ciò significa che, al di là di ogni mero tatticismo orchestrato dai rispettivi allenatori, le due squadre hanno giocato a viso aperto scongiurando una partita priva di emozioni. Ci sarebbe, comunque, da segnalare una nota stonata: il brutto fallo dello svedese Danielson su Besedin. Più che un fallo è stato un vero e proprio intervento killer, il quale ha costretto ai suoi compagni di squadra di proseguire la gara in dieci uomini il resto dei tempi supplementari.

La Svezia si è arresa solamente, sì fa per dire, ad un passo dai calci di rigore, esattamente al 121° minuto, a causa della rete di Artem Dovbyk, il quale trascina la sua nazionale a giocarsi i quarti di finale a Roma contro l’Inghilterra. Inglesi che sempre ieri hanno annichilito, ancora una volta sul proprio terreno, una Germania che ha deluso tante aspettative. Un secco 2 a 0 griffato l’onnipresente e vero trascinatore della squadra Raheem Sterling e con il risveglio, crediamo ormai definitivo, di Harry Kane. Anche ieri, almeno fino a quando non ha segnato, è sembrato l’ombra di sé stesso.

Di certo i tedeschi hanno comunque qualcosa da recriminare, qualche episodio che forse avrebbe portato la storia, e non solo della gara in sé, verso un’altra direzione: ovvero l’errore di Muller sotto porta lanciato, erroneamente proprio da Sterling il quale accortosi di cosa stava per accadere si è messo le mani nei capelli.

Southgate, in sostanza, vendica quell’eliminazione patita da calciatore della nazionale 25 anni fa e in quello stesso stadio e contro gli stessi avversari, avversari di sempre. Per quanto riguarda la Germania termina, dopo ben sedici anni, l’era Joachim Loew. Al suo posto Hansi Fick, ex allenatore del Bayern di Monaco.

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