“Ogni cosa che si fa nella vita secondo me ha un senso e quindi anche quelle cose che sembra che magari non siano riuscite come volevi hanno lasciato qualcosa, quindi sono state comunque importanti nella mia vita. Quindi non c’è niente che io rigetto di quello che ho fatto. Mi prendo la responsabilità di tutto quello che ho fatto”.
Questa risposta risale a qualche anno fa. Venne intervistato da qualche emittente locale e qualche giornale locale e nazionale per l’occasione. Era la sera in cui si esibì in uno spettacolo comico musicale che solo lui è capace di creare e portare avanti. ‘Non sono bello… piaccio’.
Era questo il titolo di quella serie di serate che lo portarono in giro per l’Italia per far strappare qualche risata al pubblico italiano. Quella sera in particolare era la Teatro Comunale Maria De’ Liguori a Pagani, Salerno. Intendiamoci di lui non si è mai dimenticato nessuno. E come si può dimenticare di un comico che è sulla scena da oltre quarant’anni. Anzi, diciamo cinquanta.
Una carriera lunghissima, la sua. In cui non si è mai rimangiato il senso di ciò che disse quella sera e che prese il via ancor prima che diventasse ufficiale quando a Verona, la città non di origine ma di adozione, muoveva i primi passi con quelli che un tempo venivano chiamati ‘complessini’. Le band adolescenziali che si formavano anche all’interno delle mura della scuola.
Oggi tocca un traguardo importante e non sembra vero. Settant’anni e non li dimostra. Impossibile nel suo caso. Sempre allegro, sempre giovane, con la battuta pronta a strappare una risata ed un sorriso. Settant’anni e non credere al fatto che ci sia arrivato anche lui.
Si potrebbe dire che ‘Il ragazzo del Pony Express’, oggi, spegne 70 candeline e chissà, se il suo, sarà una ‘libidine’ di compleanno. Perdonateci l’espressione, anche brutta da leggere. Ma quella parola, diventata quasi subito un tormentone dopo un film con Bud Spencer che lo rese ancor più famoso e simpatico. Stiamo parlando di Calogero Alessandro Augusto Calà, meglio conosciuto come Jerry Calà, nato il 28 giugno del 1951 a Catania.
Dicevamo della sua carriera, iniziata ufficialmente nel 1970 e attraverso la musica. L’anno successivo entra a far parte de ‘I gatti di vicolo miracolo’ e si potrebbe aggiungere che sempre quest’anno sono addirittura cinquanta anni di carriera. Un percorso professionale, forse, che entrò ancor di più nel vivo grazie alla leggendaria trasmissione della Rai ‘Non stop’.
Era il 1977 quando attraverso il tubo catodico, un tempo veniva identificato in questa maniera l’oggetto chiamato televisione, Jerry Calà iniziava a farsi conoscere dal pubblico italiano. Pochi anni più tardi, nei mitici anni ’80, ci fu il suo esordio sul grande schermo e con l’attore Diego Abatantuono: ‘I fichissimi’. Era l’anno 1981.
Ma è il 1982 che Calogero spicca il volo. Con Bud Spencer in ‘Bomber’ non fa la spalla, ma il co-protagonista in alcuni momenti del film. Si ripeterà due anni più tardi insieme a Lino Banfi, nell’altra pellicola entrata ormai nell’immaginario collettivo: ‘Al bar dello sport’, nel ruolo del muto che inizialmente non voleva nemmeno interpretare. Meno male che cambiò idea. Non solo perché film fu un successo strepitoso, ma anche perché mostro le due doti di attore con un tipo di personaggio non facile da presentare in modo ironico.
Tra queste due pellicole, Jerry Calà, offre il meglio di sé. Mostrando tutto il repertorio delle sue battute che, oltre a ‘Libidine’, diventano dei veri e propri tormentoni. Sempre in quegli anni partecipa anche al primo ‘Vacanze di Natale’ ma, soprattutto, al primo e storico ‘Sapore di mare’. Film con il titolo omonimo dell’altrettanto storica canzone estiva di Gino Paoli.
Ovviamente la sua carriera non si è fermata lì. Non è terminata con quei titoli diventati cult. È proseguita con ‘Vado a vivere da solo’, ‘Vacanze in America’ con Claudio Amendola e i due film di Yuppies.
Rimanendo negli anni ’80 tra il 1987 ed il 1988 Jerry Calà prende parte a due progetti apparentemente insoliti per uno come lui. Una serie tv, di cui una seconda stagione non venne mai realizzata, conosciuta come ‘Professione: Vacanze’, in cui ricopriva il ruolo del capovillaggio sciupafemmine di Cala Corvino; ed una commedia a forti tinte gialle, tratta da un romanzo, dal titolo ‘Delitti & profumi’.
Ci sarebbero tanti e tanti altri titoli da ricordare, per un elenco che quasi sicuramente non finisce più. La sua carriera e soprattutto la sua vita stava per terminare il 7 febbraio del 1994 a causa di un pauroso incidente stradale. Rischiò di morire dissanguato e per un bel po’ di tempo rimase sulla sedia a rotelle. In quello stesso periodo stava cercando di dare un’ulteriore svolta alla sua professione. Diciamo che si mise in proprio, senza più accettare lavori da parte delle grandi produzioni.
Ebbe il coraggio di dirigere sé stesso nella parodia del blockbuster americano ‘Jurassic Park’, ovvero ‘Chicken Park’. Anche questo suo lavoro, presentato al ‘Fantafestival’ di Roma, divenne un cult. E ancora ‘Abbronzatissimi’ e ‘Ragazzi della notte’, ‘Odissea nell’ospizio’, ‘Vita Smeralda’. Oltre alla recitazione e alla musica, in cui si è lanciato nella pubblicazione di alcuni singoli, ha sconfinato anche nel doppiaggio e nello sviluppo di sceneggiature.
Un percorso a 360°. Infatti non bisogna nemmeno dimenticare la sua performance drammatica nel film di Marco Ferreri, ‘Diario di un vizio’ del 1993, che il valse, persino, il Premio del Gotha della critica a dimostrazione delle sue capacità di attore vero e non solo come comico.
Cos’altro si potrebbe dire su di lui? Tante altre cose e questo articolo non finirebbe più. C’è solo da unirci ai fan per fargli tanti auguri di buon compleanno e di ricordarvi che Jerry Calà, il suo compleanno e cinquanta anni di carriera, li festeggerà il prossimo 20 luglio all’Arena di Verona per un evento, e scusate se la ripetiamo ancora, da ‘libidine coi fiocchi’.
FOTO DI VINCENZO PEPE