Che vita sarebbe senza la speranza? Che vita sarebbe senza credere ed aggrapparsi a quel semplice ma forte pensiero quando il mondo ci crolla addosso e che, nonostante tutto, ci instilla la voglia di liberarsi da situazioni brutte? Di certo bisognerebbe credere con tutte le nostre forze alla speranza per sentire il profumo di libertà dentro di noi.
Filosofia di vita o aspetto puramente psicologico a parte, sta di fatto che il 23 settembre del 1994, per la regia di Frank Darabont, usciva nelle sale cinematografiche americane una delle migliori trasposizioni sul grande schermo mai realizzate dai romanzi di Stephen King: Le ali della libertà.
Tratto dal racconto ‘Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank’, compreso nella raccolta del 1982 ‘Stagioni diverse’, il film, con sceneggiatura dello stesso regista, ci invita a non perdere mai la speranza per nessuna ragione al mondo. Interpretato magistralmente da Tim Robbins e Morgan Freeman, ‘Le ali della libertà’, non è la classica storia misteriosa con il quale ‘Il Re del Brivido’ ci ha sempre abituati. Lo stesso scrittore ha anche sviluppato il soggetto; e nemmeno bisogna definire l’opera come il solito dramma carcerario ma come una semplice storia di vita dietro le sbarre.
L’unico alone di mistero, però, aleggia sul protagonista che non si sa se effettivamente risulti veramente colpevole per il reato al quale è stato condannato o, forse, è vittima di un clamoroso errore giudiziario. Le due ore e ventidue minuti tengono incollati fino alla fine, ci si affeziona ai personaggi, si fa addirittura quasi il tifo per loro e lascia ricco di animo e di speranza, appunto, fino ai titoli di coda.
Abbiamo affermato che questo è la miglior trasposizione sul grande schermo di un’opera letteraria di Stephen King. Oltre all’incasso dell’epoca, 28.341.499 milioni di dollari solo sul mercato statunitense, la prova del successo è anche nelle sette candidature alla Notte degli Oscar del 1995. Di certo si tratta di una storia totalmente differente a quelle che ci ha sempre abituato l’autore di romanzi come ‘It’, ‘Chstine – La macchina infernale’ e tanti altri; ma così si è riusciti a scoprire un lato dello scrittore ancora mai esplorato dai lettori.
“Le ali della libertà” è uno di quei film motivazionali che lasciano un segno, un messaggio e non solo diretto; è una storia di speranza, di libertà, e di amicizia, quella vera. Quella che non si trova tutti i giorni. Una storia sorprendente e che, nei momenti bui di ognuno di noi, deve essere vista e rivista per continuare a coltivare la speranza e la libertà.