Tutti quanti attendevano la Spagna e invece hanno sorpreso la Slovacchia di Marek Hamsik e la Repubblica Ceca. Quest’ultima trascinata da un Patrick Schick mai visto. L’ex giocatore della Sampdoria e della Roma si è reso protagonista di una rete, ieri, d’altri tempi. Qualcuno, per istinto, andrebbe addirittura a scomodare un giocatore in particolare, usando l’espressione non proprio corretta: ‘un goal di maradoniana memoria’.

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Mettendo però i paletti: Maradona è Maradona, quindi non c’è paragone, ma la magia che ha fatto Schick, seppur intesa come colpo di fortuna, non deve lasciare indifferenti tutti gli amanti del calcio e non solo. Anche gli addetti ai lavori più esperti e più attenti. Schick, dunque, lancia la sua Nazionale contro una Scozia che mostra, ancora una volta, tutti i limiti di una squadra che, per quanto impegno mette in campo, non riesce mai ad ottenere risultati positivi.

La Slovacchia, invece, si lancia da sola battendo una Polonia che mostra davvero poco. Non basta nemmeno l’assenza di Milik a giustificare la sconfitta, specie quando si ha davanti un certo Lewandoski, in attacco quindi, e Zielinski, a centrocampo.

La Polonia sembra una squadra incompleta rispetto alle altre viste fino adesso. Forse sarà il blasone che l’accompagna o forse è solo la nostra impressione che potrebbe essere sbagliata. Mentre la Slovacchia di Marek Hamsik si potrebbe candidare a seria pretendente a ‘squadra cenerentola’ o ‘squadra rivelazione’ del torneo, insieme alla Macedonia del Nord e all’Ucraina.

Sabato prossimo i polacchi affronteranno gli spagnoli che ieri sera hanno fallito l’esordio. Certo, comunque si tratta di solo di un pari. Dopo tanti passaggi, il classico tiki-taka che contribuisce sempre ad ottenere la supremazia del gioco nei confronti degli avversari e dopo tante palle-gol sprecate, anche per merito del muro svedese, è normale considerare il pareggio, in casa a Siviglia, proprio come una sconfitta.

Questa sera invece scende la storia in campo, con la S maiuscola. Portogallo – Ungheria, alle 18.00, e Francia – Germania, alle 21.00. Sulla carta non si può pronosticare nulla. Il gruppo F è il vero girone di fuoco di questo torneo. Portogallo, Campione d’Europa in carica, la Francia, Campione del Mondo in carica, la Germania, da non definirla nobile decaduta del calcio perché sarebbe un errore, e l’Ungheria che riporta alla mente per quelli meno giovani un’altra nazionale, sempre ungherese, che sfiorò l’impresa nel Mondiale del 1954, con Ferenc Puskas. Centravanti indiscusso di quell’Ungheria.

Oggi alle 18.00, al Ferenc Puskas Arena, Portogallo e Ungheria daranno vita ad un match dove la nostalgia e ricordi la faranno un po’ da padrone. Non solo per l’attaccante ungherese, che giocò nel Real Madrid, ma anche per i lusitani che al solo nominarli rievocano un altro nome del calcio mondiale e scomparso anche lui qualche anno fa: Eusebio.

Alle 21.00 c’è il ‘supermatch’: Germania – Francia. Una sfida che non ha bisogno di presentazione. Sono, semplicemente, le due ultime nazionali che hanno alzato la Coppa del mondo di Calcio e che, nell’ultimo Europeo, si sono scontrate in semifinale. Dove i ‘Blues’ eliminarono i tedeschi con un secco 2 a 0.

Forse sarà una partita di studio durante i primi minuti di gioco per poi carburare grazie ad un episodio, o perché no, proprio ad un goal. D’altronde è inevitabile aspettarsi questo, specie quando si scontrano due titani del calcio mondiale. Certo è più logico credere che la Francia ha maggiori possibilità di sfondare la difesa tedesca grazie alla presenza di Mbappè.

Come è anche logico sostenere che, proprio in merito alle polemiche tra i giocatori transalpini, anche la Germania, più solida e molto probabilmente con un gruppo unito, possa addirittura fare il colpaccio contro i rivali di sempre.

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