Dopo lo spavento per il centrocampista della Danimarca, in forza all’Inter, Christian Eriksen a Euro 2020 non solo si è ripreso a giocare ma anche a parlare di calcio in modo spensierato e con la consapevolezza che il calciatore è ancora tra noi. Nei prossimi giorni, per dire anche nelle prossime ore, si saprà di più sul suo futuro, sulla sua carriera. L’importante è che Eriksen sia fuori pericolo dopo il terribile malore che lo ha colto in campo sul finire della prima frazione di gioco tra Danimarca e Finlandia.
Danimarca – Finlandia, appunto. Parlarne della partita dal punto di vista prettamente sportivo apparirebbe pleonastico, per non dire quanto meno insensibile. Come precisato ieri, però, il dovere di cronaca ci impone di registrare i tre punti della nazionale finlandese che si accoda insieme all’Italia, al Belgio, all’Inghilterra, all’Austria e all’Olanda per la conquista dei tre punti.
Una vittoria comunque storica perché, di fatto, è stato ottenuto nell’esordio assoluto di questa competizione. Infatti la Finlandia, prima di questo torneo, non si era mai qualificata in manifestazioni importanti. Nello stesso girone, comunque, ci sono anche il Belgio e la Russia. Quest’ultima, sabato sera, è stata letteralmente travolta non tanto dalla squadra di Mertens e compagni. Ma, direttamente, da un unico giocatore: Romero Lukaku.
Sul campo di San Pietroburgo il centravanti belga e dell’Inter, nonché compagno di squadra di Eriksen, ha firmato una tripletta, balzando in cima alla classifica dei cannonieri del torneo; dedicando tutti i gol segnati al suo compagno di squadra in Serie A.
Se la Russia ha mostrato gravi carenze tecniche in difesa, meritandosi, purtroppo e insieme alla Turchia, la denominazione di ‘squadra materasso’, almeno per questa giornata di esordi ad Euro 2020; tale espressione non è da estendere per le altre due avversarie dell’Italia: Svizzera e Galles. Le quali pareggiano 1 a 1, lanciando gli azzurri di Mancini al primo posto nel girone.
Il match tra gli svizzeri ed i gallesi è stato sostanzialmente equilibrato, soprattutto nel secondo tempo. Nel primo tempo la nazionale allenata da Petkovic, e che affronterà gli azzurri mercoledì sera, ha mostrato maggior qualità a centrocampo. Il Galles, invece, ha interpretato al meglio la tattica che voleva mettere in pratica la Turchia contro di noi: attendere gli avversari e partire di contropiede. D’altronde quando si hanno giocatori come Ramsey e Bale in squadra quasi tutto è possibile.
Nonostante abbia subito tre gol dall’Austria, non chiamiamola ‘squadra materasso’, perché non lo è. Anche se Pandev non è bastato ad evitare la sconfitta, la Macedonia del Nord ha fatto bella figura, giocando la propria gara d’esordio a viso aperto. Senza cercare tatticismi o estreme coperture per paura di prenderle. L’Austria d’altronde, non essendo una nazionale vincente, ha comunque più blasone, più storia e quindi anche più esperienza e i gol di Lainer, di Gregoritsch e di Arnautovic hanno confermato le impressioni della vigilia.
Non ha vinto con tre reti di scarto, ma grazie a Sterling l’Inghilterra di Southgate ruggisce al Wembley Stadium e sotto il sole cocente. L’avversario? La stessa nazionale che l’aveva sbattuta fuori dal Mondiale 2018. Quando gli inglesi erano all’ultimo step per raggiungere la finale. Non si può definire una vera e propria rivincita, eppure battere all’esordio i vice – campioni del mondo in carica da morale, molto morale. I croati, comunque, non sono stati a guardare. Hanno controllato la partita, addormentandola in alcuni momenti, per poi provare a pungere. Nulla di fatto per il momento. La prossima sfida per i croati sarà contro la Repubblica Ceca. L’Inghilterra, però, contro la Scozia; per un derby ancor più infuocato.
Tra gli scozzesi ed i cechi, che si sfidano oggi alle 15.00, si prevede un match abbastanza agguerrito. Tra due squadre, seppur non titolate, che però danno sempre filo da torcere ai propri avversari. La Repubblica Ceca, però, è un gradino superiore rispetto agli scozzesi, visto che questi ultimi non hanno mai superato il primo turno in una grande competizione e che mancano dai grandi appuntamenti dal Mondiale di Francia del 1998. La Repubblica Ceca invece? Alla prima partecipazione agli Europei: finalista nel 1996 e sconfitta dai tedeschi.
Il secondo match di giornata è tra Polonia e Slovacchia. Diciamolo subito: doveva essere la sfida dei ‘napoletani’ o comunque tra coloro che hanno vestito la maglia partenopea: Arkadius Milik e Marek Hamsik. Il primo ha dovuto dare forfait in questo Europeo, mentre il secondo sarà della gara che si giocherà alle 18.00. C’è molta attesa per questo match, soprattutto per vedere all’opera Lewandoski della Polonia.
L’ultimo match della giornata è composto dalla rinnovata Spagna allenata da Luis Enrique, che punta tutto su Morata, contro una Svezia orfana del suo giocatore più rappresentativo: Zlatan Ibrahimovic. I pronostici attribuiscono la vittoria alla Spagna ma è normale considerare che tutto può succedere. Anche se, fino adesso, ogni pronostico è stato rispettato sul campo.
Non si può chiudere questo primo vero approfondimento su Euro 2020, ed in particolar modo sul primo week-end del torneo, senza parlare, a nostro avviso, della miglior partita giocata fino adesso: Olanda – Ucraina. Un match vivace, giocato a viso aperto dalle due nazionali allenate da due ex calciatori: Frank De Boer, l’Olanda, ed Andryi Shevcenko, l’Ucraina. Quest’ultimo, tra i ct ex calciaotir di questo torneo, è l’unico pallone d’oro in panchina.
Dicevamo che il match disputato al Johan Cruyiff Arena non ha tradito le attese. Certo, non hanno regalato ‘giocate’ da calcio totale, ma di sicuro hanno onorato la memoria del grande numero 14 dell’Olanda scomparso nel 2016. In particolar modo il centrocampista esterno Yarmolenko ha avuto il merito di riaprire la gara che sembrava irrimediabilmente persa.
Una magia d’altri tempi la sua e che ha aperto la strada al pareggio, arrivato dopo quattro minuti grazie a Yaremchuck, bloccando momentaneamente la gara sul 2 a 2. L’Olanda, però, non solo era passata in vantaggio con Wijnaldum e Weghorst, ma ha avuto anche il merito di non accusare il colpo dei due gol subiti e di segnare il 3 a 2 con Dumfries a pochi minuti dalla fine del match. Ultima curiosità: durante i cambi per l’Olanda e nello scoprire chi fossero i giocatori in campo, di sicuro qualcuno sarà ritornato indietro nel tempo di almeno 30-35 anni. Il difensore olandese, di origini ivoriane, ed entrato al posto di Blind, assomiglia incredibilmente a Ruud Gullit.