Terza finale tutta inglese della storia, tra Manchester City e Chelsea
La Champions è al suo ultimo chilometro, per usare una metafora ciclistica, visto che è periodo di Giro d’Italia. La terza finale tutta inglese della storia (dopo Chelsea- Manchester United del 2008 e Liverpool-Tottenham del 2019) vedrà di fronte il superfavorito Manchester City, fresco vincitore della Premier, e l’outsider Chelsea, rigenerato dalla cura Tuchel, anche se uscito con le ossa rotte dalla finale di FA CUP persa contro il Leicester.
Dunque, come già accennato, i favori del pronostico sono tutti per il City di Guardiola che, mai come quest’anno, sembra finalmente aver plasmato la squadra nel modo in cui ha sempre voluto. I risultati infatti, non sono tardati ad arrivare: campionato dominato sostanzialmente dall’inizio alla fine e percorso netto in Champions, senza mai perdere neanche una partita.
Soprattutto nella semifinale contro il PSG, finalista della passata edizione, i citizens hanno dimostrato qualità, compattezza, solidità e un’identità di squadra, mai palesate negli anni passati. Una sorta di sublimazione del lavoro di Guardiola, che sembra un po’ rivivere i fasti del suo imbattibile Barcellona di ormai un decennio fa.
Anche lo spavento che avrebbe potuto rappresentare lo spauracchio delle conseguenze legate alla vicenda superlega, sembra un lontano ricordo che non ha intaccato minimamente la solidità del gruppo. Dall’altra parte avremo il Chelsea che, come dicevamo, ha tratto enorme giovamento dall’arrivo di Tuchel, ex tecnico del PSG, che dunque si trova a disputare la seconda finale consecutiva.
Arrivato a fine gennaio al posto dell’esonerato Lampard, il tecnico tedesco ha dato nuova vita a una squadra che sembrava essere in piena crisi d’identità. Lavoro e dedizione la ricetta semplice ma sempre efficace. Soprattutto un feeling con la squadra creatosi fin dal primo istante, come se l’ex PSG fosse stato l’allenatore dei blues praticamente da sempre.
I risultati non sono tardati ad arrivare: rimonta in campionato, concluso al quarto posto, con la certezza di calcare il palcoscenico più importante anche l’anno prossimo, e ben due finali raggiunte, quella di FA CUP, come già detto, persa con il Leicester, e la ben più prestigiosa finale di Champions, vinta una sola volta dalle parti di Stamford Bridge, con Di Matteo.
Le premesse dunque, per una finale scoppiettante, in pieno “stile british”, ci sono tutte. Non ci resta che aspettare sabato e vedere cosa accadrà.