Tra una serie tv, una director’s cut ed un possibile settimo capitolo
A pochi mesi dai suoi settantacinque anni, Sylvester Stallone continua ad essere un vero fiume in piena. Sono tanti i progetti che lo vedono al centro di notizie riprese da molte testate giornalistiche. In questi ultimi giorni l’attore italo-americano, mito e leggenda vivente, ha messo in fibrillazione i fans per tre annunci che riguardano, guarda caso, il personaggio da lui stesso inventato e a cui deve molto: l’iconico Rocky Balboa.
Tutti sanno che la saga del pugile di Philadelphia ebbe inizio nel lontano 1976 e che il capitolo finale, inteso come la chiusura di un cerchio, arrivò nel 2006. Invece nessuno pensava che dopo quel sesto capitolo Rocky sarebbe ritornato di nuovo sul grande schermo per aiutare un altro giovane talento del pugilato. Un figlio d’arte sconosciuto per tutto il mondo. Il figlio di Apollo Creed.
Lo spin-off di ‘Creed’, con i suoi due primi capitoli, non solo ha ottenuto ampio successo sia di critica che di pubblico, ma anche convinto i produttori per la realizzazione di un terzo capitolo, la cui uscita è datata 24 novembre del 2022. Ed è qui che c’è la prima notizia che ai più non sta piacendo: Sylvester Stallone non sarà presente in ‘Creed III’. In fondo non è bene partire con le brutte notizie per dare spazio quelle buone, non credete?
Comunque in merito si è espresso il neo regista, il terzo dopo Ryan Coogler e Steven Caple Jr, ovvero Micheal B. Jordan, alias Adonis Creed: ‘questo è il franchise di Creed, vogliamo davvero costruire questa storia e questo mondo intorno a lui guardando avanti. Avremo sempre rispetto e una valanga di amore per ciò che lui ha costruito, ma vogliamo portare avanti Adonis e la famiglia che ha creato. Mi auguro che il pubblico amerà quello che stiamo preparando. Credo che sarà speciale’.
Parole sacrosante le sue e che nonostante non attenua, nemmeno un po’, la delusione per la mancanza di Sly. D’altronde Jordan non ha tutti i torti è ‘Creed’ il vero protagonista della saga.
C’è anche da dire un ulteriore cosa: nel finale di Creed II lo stesso Stallone sembra aver chiuso un altro cerchio con il passato del personaggio iconico. Eppure l’annuncio dello stesso attore della realizzazione di una serie televisiva dimostra il contrario. ‘Rocky’, forse, non è ancora un franchise concluso. L’intenzione di riprenderlo, raccontando la giovinezza durante i mitici anni ’60 da un lato spaventa e dall’altro attira e non poco.
Spaventa perché ci sono, fin da ora, moltissime aspettative e che il nuovo attore scelto non sarà all’altezza. Dall’altro attira perché dello stesso personaggio, in realtà, sappiamo ben poco di lui prima dello storico primo capitolo cinematografico. Molto probabilmente lo sviluppo di questa serie tv, composta da dieci episodi, nasconde il vero scopo di Stallone: quello di realizzare un ‘Rocky 7’.
Un possibile settimo episodio in cui il pugile di Philadelphia stringe amicizia con un giovane immigrato. Un giovane che per venire a trovare la sorella rimane incastrato negli Usa. Rocky, accogliendolo, inizierà un’avventura fino alla frontiera. Una storia di attualità e di forte impatto sociale. Stallone, in merito a ciò, ha affermato di non sapere se il progetto vedrà la luce. Però intanto la serie prequel è già realtà.
Infine si arriva al pezzo forte. All’annuncio che prese alla sprovvista quasi tutti più di qualche mese fa: la nuova versione di ‘Rocky IV’. Il quarto capitolo, forse, è quello più famoso e rappresentativo di tutta la saga, per non dire il più iconico. Con quel match tra Rocky e Ivan Drago che nascondeva una connotazione prettamente politica. L’uscita, con tanto di documentario ad affiancare la nuova versione che si intitolerà ‘Rocky vs Drago, è prevista per il prossimo novembre. Forse al cinema. Non ci resta che attendere.
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