Fred Kent, il fondatore dell’organizzazione “Project for Public Spaces”, una volta ha affermato che “Se pianifichi le città per le auto e il traffico, ottieni auto e traffico. Se le pianifichi per persone e luoghi, ottieni persone e luoghi“.
Shanghai è una megalopoli contemporanea in rapida espansione. È la seconda città più popolosa della Cina e del mondo. I suoi abitanti raggiungono i 29 milioni. Ma Shanghai è anche una città ricca di storia commerciale ed industriale, con un vasto patrimonio culturale.
In cinese Shànghǎi è abbreviata in Hù e Shēn: le due sillabe significano letteralmente «sul mare». Forse la città originariamente era situata sulla costa. Oggi si estende lungo il delta del Fiume Azzurro, lo Yangtze, nella parte della Cina che si affaccia sul Mar Cinese Orientale.
Ha origini antichissime. Nel 1074, durante la dinastia Song (960-1279), fu elevata dallo status di villaggio a quello di “città di mercato”. Poco dopo divenne sede della prefettura di Songjiang. Ma solo sotto la “Repubblica di Cina”, durante i primi anni del ‘900, raggiunse l’appellativo di “comune”. Durante gli anni cinquanta e sessanta, divenne un prospero centro industriale. Per questo motivo, la municipalità venne, per moltissimi anni, fortemente gravata di tasse a favore del Governo Centrale. Solo a partire dal 1991, fu possibile avviare le riforme economiche che ne determinarono il massiccio e rapido sviluppo, sino ai giorni nostri.
Il fiume Huangpu, che confluisce nello Yangtze, taglia la città in due distretti: il Puxi a ovest e il Pudong a est. Quest’ultimo è un quartiere modernissimo e si presenta come un insieme di grattacieli eterogenei, molti dei quali tra i più alti al mondo.
Il lungofiume di Binjiang Avenue è situato proprio in questa zona. Questa strada è un esempio altissimo di integrazione di vita urbana, manufatti industriali dismessi e riqualificazione dell’ambiente. Il progetto ha messo al centro l’uomo, consentendo uno sviluppo sostenibile ed estremamente dinamico.
Facciamo dunque quattro passi in questo straordinario luogo.
Armonizzando il patrimonio storico.
Progettata da Original Design Studio, la “Yangpu Riverside Public Space” è la parte iniziale del progetto, dedicata essenzialmente a spazio pubblico. È un punto di riferimento attorno a cui si sviluppa l’intera riqualificazione del lungofiume, estesa per più di 45 km.
Gli architetti hanno deciso di mantenere le strutture, i segni e le trame antiche come il riflesso più genuino e vivido della storia del sito, introducendo il concetto del “riutilizzo adattivo”. Secondo questo pensiero, il rinnovamento del patrimonio industriale è basato sull’ereditarietà del suo valore storico e culturale. In questo caso, un enorme magazzino industriale è stato riconvertito a nuovo ruolo, mantenendo la struttura originale ma marcandola distintamente con un segno di modernità.
L’accesso principale dell’edificio è stato ottenuto posizionando una scala mobile esterna sospesa (simile al Centre Pompidou di Parigi) che enfatizza le forme industriali del manufatto, dotandolo tuttavia di un nuovo segno distintivo. La scala porta direttamente in cima all’edificio, dove è possibile godere di una vista impareggiabile sul fiume.
Il “Long Museum West Bund” è stato invece progettato dall’Atelier Deshaus e si trova sulla sponda del fiume un tempo utilizzata come molo per il trasporto del carbone.
Il nuovo progetto prevede uno spazio espositivo scorrevole: una sorta di “volta-ombrello” in cemento e uno nucleo espositivo a “scatola bianca”. La successione parallela dei vari elementi che scandiscono lo spazio, la struttura grezza in cemento e le mostre d’arte che colorano e animano il suo interno, generano uno spazio espositivo estremamente coinvolgente e dinamico.
Costruire connettendo.
Progettato dall’Atelier Liu Yuyang, il “Minsheng Wharf Waterfront Landscape and Reconnection” combina, in maniera estremamente armonica, i vecchi manufatti con quelli nuovi. Si realizza così una continuità di luoghi, paesaggi e zone pedonali, che danno modo di fruire, in maniera ottimale e completa, di tutti gli elementi che ritroviamo lungo il nostro percorso.
Si tratta di un processo di trasformazione che integra la città contemporanea e i paesaggi post-industriali. Una serie di spazi che generano dei “punti di interruzione” del lungofiume e migliorano l’esperienza ricreativa del pedone. Un modello esemplare di inserimento dello spazio in un contesto urbano.
Il “Bund Finance Centre”, progettato congiuntamente da Foster e dallo studio Heatherwick, è un nuovo importante edificio ad uso misto, destinato a rivitalizzare ulteriormente l’area. Occupa una posizione di rilievo del Bund: fa parte degli edifici che definiscono il “punto finale” della strada più famosa di Shanghai, Nanjing Road (Via Nanchino). Il masterplan di 420.000 metri quadrati è stato realizzato per essere estremamente fruibile dai pedoni. Il progetto è stato concepito come punto di connessione tra il centro storico e il nuovo distretto finanziario.
Il “Centro Espositivo Lujiazui”, progettato da OMA, si trova invece sul lato settentrionale. È uno dei waterfront più fotografati al mondo. Il sito, che occupa l’ex “Shanghai Shipyard”, ha una lunga storia industriale marittima. Il nuovo centro espositivo è simile al ponte di comando di una nave e offre uno spazio multifunzionale per eventi, all’interno del quartiere finanziario.
Attraverso il paesaggio naturale.
Lo “Shanghai MOMA Museum Waterfront Park” di YIYU Design ha utilizzato la “forma del paesaggio” per coniugare il passato industriale del luogo e riportare, al tempo stesso, natura e verde nella zona. In passato, questo lungofiume fungeva da infrastruttura per il trasporto e lo stoccaggio del carbone.
Riutilizzando gli elementi del paesaggio esistenti, alberi, cielo, nuvole, acqua e natura, i progettisti sono riusciti a rimodellare la nuova identità del luogo. Il parco si snoda principalmente su tre aree: “il ponte degli alberi”, “lo stagno del cielo” e “il prato del vento”.
L’”M2 Tourist Terminal” si trova vicino all’ex sito dell’Expo 2010. Si affaccia, a nord, sul fiume, a ovest sul giardino di “Mu Zhongshanshui” e a sud sull’Expo Avenue. Gli architetti hanno iniziato il loro progetto da due presupposti chiave: primo collegarsi al sistema paesaggistico della riva del fiume, legando i parchi esistenti a est e a ovest; secondo aprire un corridoio naturale, dalla città direttamente al lungofiume.
Qui termina la nostra passeggiata. Se ci avventuriamo di notte, lo spettacolo è straordinario. Gli edifici sullo sfondo, illuminati e riflessi dal fiume, creano uno degli spettacoli urbani più famosi al mondo.