Difensore dell’Inter, del Bologna, del Napoli e della Nazionale
Stavamo per pubblicare l’articolo relativo alla rubrica ‘Anteprima’. Invece all’ultimo minuto abbiamo pensato di rinviarlo a sabato prossimo, per dare spazio al lutto che ha colpito il mondo del calcio. L’ennesimo ed è una perdita pesante. Pochi minuti fa ci ha lasciato l’ex difensore dell’Inter, del Bologna e del Napoli Mauro Bellugi. Di lui non si erano perse le tracce, si sapeva che non stava bene e che le sue condizioni, causa covid, erano ulteriormente peggiorate.
E proprio a causa di questo peggioramento, sempre nel mese di dicembre, subì l’amputazione delle gambe e oggi, purtroppo, ha perso la sua partita. Se ne andato a 71 anni ed era nato il 7 febbraio del 1950 a Buonconvento, un piccolo comune in provincia di Siena. Da sempre era affetto da anemia mediterranea.
Nella sua carriera Mauro Bellugi ha vestito anche la maglia della Nazionale italiana di calcio. Partecipò ai Mondiali del 1974, in Germania e senza mai scendere in campo, e anche alla leggendaria spedizione quattro anni dopo in Argentina, saltando solamente la finale del terzo posto contro il Brasile. Con la maglia azzurra ha totalizzato ben 32 presenze. L’esordio con l’Italia avvenne il 7 ottobre del 1972 contro il Lussemburgo e l’ultima presenza azzurra il 17 novembre del 1979 contro la Svizzera. Il suo posto, sempre in nazionale, fu preso dall’esordiente Fulvio Collovati. Nonostante ciò, nel 1980, venne ugualmente convocato, anche in questo caso senza mai scendere in campo, per gli Europei del 1980.
Cinquanta anni fa, con l’Inter, si tolse la soddisfazione di vincere lo scudetto. Era la stagione 1970-71. E Sempre con gli stessi colori realizzò l’unica rete della sua carriera nel match di quella che un tempo era conosciuta come Coppa dei Campioni. L’avversario era il Borussia Monchengladbach e la partita finì 4 a 2 in favore dei neroazzurri.
L’ultima sua squadra, prima del ritiro ufficiale, è stata la Pistoiese. Nel corso degli anni si era fatto anche apprezzare come opinionista, dopo una brevissima parentesi come allenatore in seconda proprio con la sua ultima squadra in cui aveva giocato, nella trasmissione ‘Diretta stadio’ su 7gold. Con lui finisce un’altra piccola epoca di un calcio che non esiste più.
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