Rinviate due gare. Polemiche per il big match saltato domenica sera
Con la terza giornata di Serie A si sperava di avere un quadro ben definito di tutte le partite giocate fino adesso, compresi i match che dovevano essere recuperati lo scorso trenta settembre. Si era addirittura ipotizzato di sviluppare un bell’approfondimento sulle singole squadre, ovviamente con commenti non troppo prolissi. Si sarebbe dovuto registrare purtroppo, sempre in termini sportivi, che tre squadre sono ancora a zero punti: Torino, Genoa e Udinese e che quindi incominciavano a navigare in acque abbastanza pericolose.
Che il primo big match della giornata tra Lazio e Inter era terminato in parità, con il punteggio di 1 a 1; che la Roma, vincendo proprio a Udine sembra finalmente volare in classifica, scacciando i brutti pensieri. Volano anche l’Atalanta di Gasperini ed il Milan di Pioli, le uniche due squadre a punteggio pieno e conseguentemente prime in classifica.
Avremmo anche potuto parlare della bella favola del Benevento, con sei punti è addirittura al terzo posto. Di certo la squadra d’Inzaghi non è attrezzata per i grandi traguardi ma forse quest’anno riuscirà addirittura a non retrocedere. Senza dimenticare la splendida vittoria del Sassuolo, anche la squadra emiliana in zona scudetto. Avremmo dovuto approfondire queste tematiche, semplici argomenti di calcio. Invece niente di tutto questo. Anche in questa terza giornata sono i due match rinviati. Entrambi per lo stesso identico motivo che tiene il mondo con il fiato sospeso da diversi mesi.
I problemi sono sorti già durante la seconda giornata di campionato, precisamente, nella gara di campionato Napoli-Genoa. Al di là del risultato, il punto è che l’intera rosa dei grifoni è risultata positiva al covid-19. Scatenando, logicamente, il timore di una reazione a catena nei confronti dei ragazzi di Gattuso e dei suoi avversari. Il primo giro di tampone era stato negativo per tutti, ma dla secondo e terzo sono emerse tre positività: quella di Zielinski, Elmas e di un collaboratore della squadra.
Con questa situazione il Napoli, comunque, decide di partire per Torino ma all’ultimo minuto, mentre i giocatori stanno per salire a bordo del pullman che li avrebbe portati a destinazione, la Asl di Napoli blocca la squadra. Ed è qui che succede il caos. La Juve, d’altronde, conferma la sua presenza in campo facendo aleggiare il fantasma del 3 a 0 a tavolino in favore suo.
Il giudice sportivo avrebbe dovuto decidere ieri ma, a causa di un supplemento d’indagine, tutto è ancora avvolto in nuvola troppo grigia per poter definire bene la situazione. Molto probabilmente verranno seguite le comunicazioni tra lo stesso Napoli calcio con l’Azienda Sanitaria Locale della città campana. Non ultimo era stato persino paventata l’ipotesi, infondata, che sarebbe stato lo stesso De Laurentiis a chiamare il Governatore De Luca per non far partire la squadra, usando l’Asl.
Motivo? L’infortunio d’Insigne, il quale salterà tutti gli impegni della Nazionale Italiana di calcio da domani fino alla prossima settimana, e appunto il contagio di Zielinski. La realtà è che molto probabilmente è stato evitato una terribile reazione a catena visto le condizioni del Genoa. Il Presidente della Figc Gravina, dal canto suo, proprio nella giornata di ieri, dopo un incontro con il Ministro dello Sport Spadafora ha rilasciato queste dichiarazioni ai mass media: Crediamo molto in questo protocollo, che abbiamo voluto e difeso. Se tutti abbiamo a cuore la tutela della salute e il protocollo viene rispettato da tutti nella sua integrità, credo che possiamo stare tranquilli che il campionato si può disputare e svolgere in sicurezza.
Parole che scongiurano un blocco totale delle attività sportive professionistiche e che, forse, non determinerà nemmeno il 3 a 0 a tavolino. Sta di fatto che quello che è successo tra sabato e domenica è frutto di una mera psicosi da covid e di un protocollo, chiaro quando indica il numero preciso dei tesserati contagiati, ma forse un po’ confusionario quando demandata la decisione, discrezionale, alle autorità sanitarie locali.
Proprio nelle ultime ore la Federazione Italiana Giuoco Calcio ha sollecitato i due Ministri dello Sport e della Salute, Spadafora e Speranza, di invitare a loro volta le singole Asl ad intervenire solamente quando sussiste una mera situazione d’emergenza e non come domenica scorsa. Al di là di tutto la situazione è ancora in evoluzione e solo la prossima settimana si tornerà a parlare di calcio, non solo per gli impegni ufficiali della nazionale ma ci sarà un l’approfondimento che tanto si voleva fare sulla serie A. Con la speranza che queste situazioni non si ripetano più.