Sono già andate in onda i primi due episodi su Sky, ma il blog ha visto per intero la prima stagione.
Che sia chiaro: di remake, di reboot, di rifacimenti di qualsiasi tipo siamo un po’ tutti saturi ma, forse, non effettivamente stanchi. Cosa succede se un iconico personaggio, e sarebbe meglio aggiungere storico, venisse riproposto a distanza di anni e, addirittura, in uno schema narrativo totalmente rinnovato, senza mai distaccarsi dal genere di appartenenza? Cosa succederebbe, oltre modo, se questa nuova versione appare convincente e contemporaneamente alimenta la sensazione che potrebbe rimanere nel tempo, come l’idea originale?
Succede che sia il pubblico che la stessa critica rimarrebbero spiazzati. Per di più il successo sarebbe colossale, se il personaggio in questione, presenta il nome dell’avvocato più famoso della storia, sia della letteratura gialla e sia della televisione, ovvero Perry Mason. Si, proprio lui signore e signori.
Il ritorno del personaggio ideato dallo scrittore statunitense Erle Stanley Gardner era stato annunciato da diverso tempo e, addirittura, ad interpretarlo, inizialmente, doveva essere Robert Downey jr, l’Iron Man della saga della Marvel Cinematic Universe. Alla fine, l’ex Tony Stark, si è riciclato, si fa per dire, in questa nuova avventura come produttore.
Ammettendo che l’attore comunque non avrebbe sfigurato fisicamente per il ruolo, il problema sarebbe sorto per quanto riguarda l’impostazione recitativa di Robert; non perché non lo avrebbe proposto nel migliore dei modi, anzi, ma forse avremmo avuto un Perry Mason un po’ troppo egocentrico e spavaldo. D’altronde gli avvocati sono un po’ così, ma visto che nella nuova serie appena uscita su Sky e anche su Now Tv, lo scorso 11 settembre, si narrano le origini del celebre avvocato c’era bisogno di un attore diverso, con un’altra impostazione recitativa.
Per cercare di non far rimpiangere l’altrettanto leggendario ed indimenticato interprete Raymond Burr, che lo ha impersonato dal 1957 fino all’anno della sua morte nel 1993, la scelta della produzione doveva cadere su qualcuno che presentava un viso umile e non proprio famoso come l’ex-Iron Man, con la capacità di farlo accettare alle nuove generazioni. A spuntarla, nei casting, è stato Matthew Rhys, già conosciuto per la serie tv ‘The americans’.
L’interprete si è accollato una bella responsabilità, una missione non facile, nell’ereditare questa icona del genere giallo che rinasce non proprio in un legal procedural, ma attraverso una ‘crime story drama’ nella Los Angeles degli anni ’30. Il suo aspetto è trasandato, in crisi con sé stesso, con alcuni demoni del passato che lo tormentano e non è ancora avvocato. La sua insolita attività professionale è quella di investigatore privato, incredibile ma vero.
La vera missione di questa nuova serie, precisamente, è quella di mostrare un Perry Mason prima che diventasse quello che noi tutti abbiamo imparato a conoscere nel corso dei decenni; partendo dal presupposto che nei romanzi di Gardner non c’erano molte informazioni sul passato del personaggio. I due sceneggiatori, Ron Fitzgerald e Rolin Jones, hanno ambientato la storia, precisamente, tra gli anni 1931 e 1932, durante la Grande Depressione e il Proibizionismo. Il primo romanzo di Perry Mason venne pubblicato, ufficialmente, nel 1933 e questa serie, composta di soli otto episodi, si pone proprio come l’antefatto delle storie ideate e realizzate da Erle Stanley Gardner. Otto episodi che, come già detto hanno preso il via lo scorso 11 settembre e che termineranno il prossimo 2 ottobre, non sono altrettanti otto singoli casi ma un unico caso, un’unica indagine, suddivisa, come sarebbe giusto dire, in otto parti. Il blog ha già visto tutta l’intera prima stagione, dato che è disponibile immediatamente su Now Tv; su sky, invece, stanno andando in onda due episodi a settimana.
Ciò che possiamo dire, visto che la politica dello spoiler in questo blog non verrà mai applicata, è che l’intera linea gialla è indirizzata sul brutale omicidio di un neonato e, ovviamente, se si narrano le origini di Perry Mason appare anche giusto ricostruire i primi passi di altri due personaggi che gravitano intorno alla figura del principe del foro americano. Due personaggi fondamentali oltre che storici: la segretaria Della Street e l’investigatore al servizio di Mason, Paul Drake.
Se in ‘Perry Mason’ 2020 il personaggio della segretaria ha il volto dell’attrice Juliet Rylance, in tutti gli storici episodi ad impersonarla era stata Barbara Hale. Invece Paul Drake ha avuto, nel tempo, più attori e qualche innovazione. In principio possedeva il volto di William Hopper. Quando la serie riprese a metà degli anni ’80, Hopper era già morto da 15 anni. Infatti l’attore morì il 6 marzo del 1970, quattro anni dopo la fine della nona stagione in bianco e nero. Il ruolo fu ripreso da un altro William, divenuto famoso nel frattempo per un film cult, di fine anni ’70, ed un’ulteriore serie televisiva cult degli anni ’80: Un mercoledì da leoni e Ralphsupermaxieroe. Stiamo parlando di William Katt, figlio di Barbara Hale. Katt, tra il 1985 ed il 1989, interpreterà il figlio di Paul Drake, Paul Drake, jr. Dopo il 1989 il personaggio viene sostituito da Ken Malansky, interpretato paradossalmente da un altro William, William R. Moses.
Il nuovo Paul Drake ha il volto di Chris Chalk, il Lucius Fox nella serie dedicata alle origini del Cavaliere Oscuro dal titolo ‘Gotham’. Se quest’ultimo personaggio è afroamericano bisogna, da subito, precisare che ci sono ulteriori licenze poetiche che non sveliamo. Ciò, comunque, non cambia la sostanza. Non muta la positività dello show televisivo. Il nuovo Perry Mason è un noir raffinato, che parte prima come poliziesco per poi diventare un effettivo legal procedural; senza mai intaccare le caratteristiche classiche che hanno forgiato il genere giallo.
Di questo nuovo prodotto di intrattenimento non solo ne sentiremo parlare in futuro, ma è già stato rinnovato per una seconda stagione. In alcune dichiarazioni gli autori hanno fermato che i romanzi di Perry Mason pubblicati sono stati 80, quindi significa che hanno molto materiale da cui attingere. Quindi lunga vita a Perry Mason, per un ritorno in grande stile e addirittura inaspettato.